top of page

Tsunami nel mediterraneo: un modello per simulare l’impatto sulle coste

  • trois2
  • 21 set 2015
  • Tempo di lettura: 2 min





Al largo delle coste della Sicilia orientale, d'improvviso un terremoto scuote il mare. Poco più tardi una grande onda si alza dalla superficie e prende a viaggiare veloce verso riva. Cosa succederebbe se il Mediterraneo fosse colpito da uno tsunami? È la domanda a cui ha provato a dare risposta un gruppo di ricercatori delle università di Bologna e di Salonicco mettendo a punto un modello in grado di simulare l'impatto di onde di maremoto generate da terremoti nel Mediterraneo orientale. Lo studio - da poco pubblicato su Ocean Science, rivista open access della European Geosciences Union (EGU) - mostra la dinamica di onde di tsunami nel Mediterraneo, arrivando a simulare l’inondazione di alcune zone costiere in Italia meridionale e nell’Isola di Creta, in Grecia. Il team di ricerca è composto dalla prof. Renata Archetti del DICAM, dal dott. Achilleas Samaras del CIRI Edilizia e Costruzioni, unità fluidodinamica, e dal prof. Theophanis Karambas del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università di Salonicco.

Anche se meno frequenti di quelli che nascono nel Pacifico e nell'Oceano Indiano, gli tsunami si verificano anche nel Mediterraneo: sono circa il 10% degli tsunami nel mondo, con in media uno tsunami di rilevanti dimensioni una volta al secolo. Eventi relativamente rari, che rappresentano però un rischio per le zone costiere a causa dell'alta densità abitativa (circa 130 milioni di persone vivono lungo le coste del Mediterraneo). Inoltre, le onde di tsunami nel Mediterraneo devono coprire una distanza molto più breve rispetto a quelle oceaniche prima di raggiungere la costa e questo rende più difficile avvertire per tempo le popolazioni e organizzare evacuazioni.


La simulazione del team di ricerca ha preso in considerazione onde di tsunami generate da terremoti di magnitudo 7.0 al largo delle coste della Sicilia orientale e delle coste meridionali dell'Isola di Creta. I risultati mostrano che, in entrambi i casi, gli tsunami arriverebbero ad inondare le aree costiere esaminate fino ad un'altitudine di circa 5 metri sul livello del mare. Gli effetti sarebbero più gravi a Creta, dove finirebbero sommersi dall'acqua circa 3,5 chilometri quadrati di territorio. "Queste simulazioni - conclude la professoressa Renata Archetti del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali (DICAM) dell’Alma Mater - possono essere utilizzate per aiutare le autorità pubbliche e i responsabili politici nella creazione di un database completo dei possibili scenari di tsunami nel Mediterraneo, identificando le regioni costiere più a rischio e pianificando di conseguenza le possibili azioni di difesa".



 
 
 

Comentários


bottom of page