Tutelare le spiagge: una priorità per tutti
- trois2
- 1 lug 2020
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“La spiaggia è un ambiente molto delicato, con un equilibrio facilmente perturbabile” sottolinea Renata Archetti, docente del dipartimento di ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali dell’Università di Bologna, che lo scorso 24 giugno 2020 ha diretto insieme a un team composto da ingegneri, ecologi, biologi e geologi una campagna di monitoraggio interdisciplinare presso la spiaggia libera di Riccione.
L’iniziativa si iscrive all’interno di due importanti progetti di ricerca: il progetto Stimare e il progetto Tao.
Entrambi concentrano gli sforzi verso iniziative per tutelare le spiagge, con un grande alleato: la tecnologia.
Il primo progetto, gestito dall’Università di Bologna e di cui Archetti è coordinatrice, intende “analizzare la percezione del rischio costiero e implementare metodi non convenzionali per difendere le spiagge da erosione e allagamento, nuove tecnologie per un monitoraggio integrato della fascia costiera”.
Per quanto riguarda invece il progetto Tao (Tecnologie per il monitoraggio costiero) l’obiettivo è quello di “realizzare una piattaforma tecnologica costituita da stazioni di monitoraggio mobili e fisse a basso impatto ambientale e a basso costo, per l’indagine delle zone litorali e supra/sublitorali“, riuscendo in questo modo a realizzare modelli 3D del fondo e sottofondo marino e permettendo inoltre di prelevare campioni di acqua, acquisire immagini della linea di riva e valutare le condizioni ambientali. La campagna di monitoraggio svolta pochi giorni fa ha “molteplici aspetti innovativi – racconta la professoressa – nell’utilizzo di strumentazione non convenzionale, opportunamente implementata per poter fornire agli enti locali strumenti di monitoraggio a basso costo, poter avere informazioni integrate, utili per validare modelli numerici. Il monitoraggio, infatti, permette di osservare la costa, l’impatto degli interventi, per la previsione sono necessari i modelli previsionali, che necessitano delle osservazioni per essere calibrati e validati”.
L’attività di monitoraggio si è svolta presso la spiaggia libera di Riccione, territorio che ha visto un’importante incidenza delle attività antropiche che molto spesso hanno contribuito alla rovina dell’ecosistema e delle spiagge.
“Non dobbiamo ripetere gli errori fatti in quei litorali ancora naturali, preservandone il retrospiaggia, rispettare la qualità dell’ambiente”.
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